CHAMPAGNE, alla faccia di chi ci vuole male!
Una piccola guida, presa in prestito dal grande "snob" Antonius Moonen, autore del "Manuale dello snob", per scegliere tra le migliori bollicine, in onore della Francia colpita da vigliacca e malvagia azione terroristica il 13 novembre scorso.
Ci uniamo a "Charlie Hebdo" e diciamo:" A Noi lo champagne, a voi la morte!"
La rivista parigina “Charlie Hebdo” ha
tentato di ironizzare sul sanguinoso
attentato a Parigi del 13 novembre scorso e ha detto all’Isis: “Voi avete armi, noi champagne”.
Non potevamo restare indifferenti all'invito della rivista
satirica di concentrare la nostra attenzione su quello che ci separa dai barbari autori di quell'orrendo massacro,
esseri estranei all'umanità, animali assetati di sangue, loro cercano la morte
e sono portatori di morte, noi al contrario ci adoperiamo per la vita, per
renderla più lieta e felice al nostro prossimo facendo conoscere quanto di
bello ha realizzato l’uomo con l’aiuto del buon Dio, quello vero, quello
dell’amore e non dell’odio, quello della vita e non della morte.
In onore della Francia quindi parliamo di champagne, beviamo uno champagne alla salute di quanti aspirano alla pace tra tutti gli uomini e si
adoperano affinché la vita su questa terra possa trascorrere nel modo più
sereno e felice per tutti.
A questi uomini di “buona volontà” è rivolto il
nostro brindisi. Sapere ciò che si mangia e
ciò che si beve è uno dei nostri obiettivi. Noi non mangiamo per mangiare
e beviamo per bere ma per conoscere, per sapere, per nutrire, oltre al corpo, la mente e lo spirito. Quello che distingue è il sapere anche a tavola per scegliere sempre il meglio riguardo al momento e alla circostanza.
Non ho trovato migliore presentazione dello champagne di quella contenuta da pagina 118 a pag. 125 nel
libro di Antonius Moonen
“ Manuale dello snob” edito in Italia da Castelvecchi nel
2007:
Lo champagne vede la luce nel 1688, da un'idea geniale
di Dom Pérignon. Gli inglesi, dal canto loro, sostengono che lo avrebbe
inventato un certo Cristopher Merrett nel 1662. Poco importa. Quel che conta,
qui, è l'alchimia. Si mescolano delicatamente diversi tipi di uve e quel che ne
viene fuori è molto più puro e più fine degli elementi di base. Le migliori
cuvéell hanno
bisogno di non meno di trenta o quarant'anni, e di altrettanti frutti di
origine diversa che vengono scelti per il profumo e per il sapore. Le
bollicine dello champagne stimolano la circolazione sanguigna e mettono le ali
allo spirito. Sebbene gli storici segnalino che il primo decesso per abuso di
alcool ebbe luogo nella regione (il Re Wenzel di Boemia, nel 1378), lo
champagne è un eccellente rimedio contro tutte le malattie: Roger de Beauvoir
riuscì a guarire (di fronte a un areopago di medici sbigottiti) da una grave
malattia bevendone ogni giorno due bottiglie, e il Marchese de Brunoy lo
utilizzava per delle lavande. Il metodo (oltre all'overdose di caviale citata
sopra) per assicurarsi un'aria blasé e
per non rischiare di lasciarsi vincere dallo stupore è prendere tre compresse
di Valium e quattro calici di un millesimato. Questo metodo serve anche ad
aumentare il proprio livello di pigrizia. Se necessario, aumentare la dose. La
prima casa di produzione dello champagne è stata creata nel 1729 dalla famiglia
Ruinart. Il massimo dello chic nella Londra del Settecento? Bere champagne in onore di un ospite di rango. La celebrità più in vista della stagione viene allora soprannominata «il brindisi della città». L’usanza inglese conquista in
fretta il continente. All'epoca della Reggenza e, poi, sotto Luigi XV, questo
vino stravagante innaffia sia i festini licenziosi del Palazzo Reale, sia i
pranzi libertini di corte. La Regina Vittoria e Bismarck (il quale sosteneva,
addirittura, che un uomo che non avesse bevuto cinquemila bottiglie di questo
universale simbolo di festa fosse un fallito) bevono champagne in abbondanza per celebrare i successi diplomatici dei loro rispettivi imperi. Ma l'esclusività non dura, perché lo champagne non piace solo agli aristocratici e non tarda a democratizzarsi. I
rivoluzionari se ne ubriacano prima di scagliarsi contro la
Bastiglia. Neanche Marx e Lenin, come è
noto, se ne privavano.
La scelta
I millesimati
sono annate di qualità talmente elevata, che sarebbe un peccato annegarli in
cuvée anonime. Hanno molto carattere, gusto, e la qualità aumenta negli anni
che seguono. Esiste anche una Cuvée de
Prestige: uno champagne molto fine (costa come due bottiglie di champagne
ordinario). Poi viene il Rosé, un misto di una piccola quantità di pinot nero con
champagne bianco. È molto fruttato e raffinato, spesso una delle migliori cuvée
di una casa. Lo champagne viene prodotto da tre vitigni: lo chardonnay
(bianco), il pinot nero e il pinot meunier. Naturalmente esistono anche
degli champagne spuri: il crémant (prodotto utilizzando
il metodo
champenois raggiunge solo una
pressione da 1,5 a 3 kg contro i canonici 5 kg) e il perlant (il vino è leggermente frizzante, ma
non abbastanza per assumere il nome
di champagne). Extra Brut vuol
dire secchissimo, Brut: molto
secco, Extra Dry: secco, Sec: leggermente dolce, Demi Sec: dolce, Doux: molto dolce. Come aperitivo,
per accompagnare gli antipasti e il pesce, si sceglie uno champagne molto
secco o secchissimo. Per la carne, la selvaggina o il pollame, si preferirà
un secco più vecchio e, per i dolci, uno leggermente dolce o dolce.
Nonostante la presenza sul mercato di
quasi duecentocinquanta marche diverse, per lo snob principiante lo champagne
è forse la bevanda con la quale è più facile cimentarsi. Non esiste un
«abbinamento classico» Lì'a un piatto e uno champagne: quest'ultimo si beve in
ogni occasione. Per il formaggio (se davvero tenete ad accompagnarlo a un
vino rosso), consigliamo un cru della
stessa regione, un Bouzy, vino dal bouquet leggero, noto da secoli. I
millesimati vanno bene assolutamente con tutto, in ogni stagione. Le migliori
annate sono: 1990, 1989, 1985, 1982, 1971,1966,1964,1959, 1955, 1953, 1941947, 1934,
1929, 1928,1921,1919,1914,1911,1904.
Perle misure delle bottiglie, lo
champagne offre poi una scelta enorme (non ci attarderemo sul mezzo e sul
quarto di litro): la Magnum (l'equivalente di due bottiglie normali), la
Jéroboam (più di 2 litri 03 champenoises),
la Réhoboam (4 litri o 6 bottiglie normali), la Mathusalem (6 litri o 8
bottiglie). Citiamo ancora la Salmanasar (12 bottiglie), la Balthazar (16
bottiglie) e la Nabucodonosor (20 bottiglie), tutte e tre perfette,
probabilmente, per innaffiare i partecipanti di un qualsiasi Gran Premio ma,
ahimé, troppo «nuovo ricco». Nota Bene: le Magnum sono sempre di qualità
migliore. Ogni snob che si rispetti si asterrà dall'ordinare dello champagne in
aereo: vi si servono solo bottiglie da un quarto, distribuite gratuitamente,
come sacchetti di caramelle o campioncini.
Il servizio
Se non avete personale e siete costretti a provvedere
da soli al servizio (del resto è consigliabile sostenere che siete sempre
costretti a occuparvi di tutto, anche se siete circondati da domestici),
sappiate che la temperatura ideale per servire lo champagne è tra i 7C° e i
10C°. Per uno champagne dal sapore molto raffinato, con molto caratteresipuò arrivare
fino a l3C°. Controllate che il vino abbia sempre sufficiente pressione sotto il tappo, una trasparenza totale, uno spumeggiare ricco
e continuo, un gusto e un retrogusto potenti ma puri, un perfetto equilibrio
fra tutti questi elementi. Per aprire la bottiglia, togliete prima di tutto la
capsula dal tappo. Inclinate leggermente la bottiglia, girate il fil di ferro nel senso opposto ed eliminatelo.
Posizionate un pollice sul tappo e, con l'altro, spingetelo delicatamente
versol'alto.
Quando sentite che comincia a muoversi da solo, giratelo un po', tenendolo
saldamente e lasciando la bottiglia sempre inclinata. Prevedete un bicchiere
nelle vicinanze per raccogliere la prima spuma. Il personale delle grandi case produttrici di champagne
posiziona un pollice nella cavità sul fondo della bottiglia, mentre tutto il
peso poggia sulle altre dita. Esigete quindi dal vostro sommelier che faccia
lo stesso. Potete anche aprire la bottiglia con un colpo di sciabola.
La
selezione
La scelta
della marca è un atto estremamente personale. Tenetevi però alla larga dai
prezzi pericolosamente bassi e dalle categorie minori. Qualche informazione di
base:
RUINART
Casa fondata nel 1729. Irénée Ruinart accolse Carlo
IX nel 1925 , al momento
dell'incoronazione nella cattedrale di Reims. Nel 1832 suo figlio Edmondo venne
ricevuto dal Presidente degli Stati Uniti Jackson. Trent'anni dopo il suo erede, Edgar, rendeva visita allo Zar. È uno champagne che viene servito nei migliori
ristoranti. Le cantine della casa, dove ogni due anni si svolge il Trofeo Ruinart, premio di una prestigiosa
competizione internazionale per il
titolo di miglior sommeliersono state classificate come monumenti storici.
MOET & CHANDON
Casa fondata
nel 1734. Nello stesso anno il suo champagne fece il primo ingresso a corte.
Fin dalla sua creazione si caratterizza per il coraggio, lo spirito e
l'ambizione. Il nipote del fondatore divenne amico di Napoleone all'inizio dell’Ottocento.
E’ stato lui a concepire il Trianon, due
padiglioni bianchi, con giardino e aranceto, per ricevere degnamente l'Imperatore.
Oggi vi si accolgono ancora alcune personalità. Marca notoriamente preferita
dalla Marchesa de Pompadour ma
consumata dappertutto. I migliori millesimati dell'ultimo secolo sono il 1900 e
il 1921.
TATTINGER
Casa fondata nel 1743. Si visita
unicamente su richiesta. Cuvée di lusso: il Comtes de Champagne è uno dei più squisiti e raffinati che vi
siano e si conserva mirabilmente (il Tattinger 1985 aumenterà di valore nel
secolo XXI). I francesi ne bevono ogni anno quasi due milioni di bottiglie (non
tutte millesimate, ovviamente). Il Tattinger è perfetto per la preparazione
degli escargots allo champagne.
Il Comtes de Champagne Blanc de
Blal1cs Millesimé 1989 è davvero esclusivo.
HENRI ABELÉ
Casa fondata nel 1757. Vi si inventò, nel 1884, «la sboccatura al
ghiaccio»11, metodo che oggi viene applicato in tutta l'industria della regione
della Champagne. José Ferrer Sala, direttore della Freixenet, un giorno
rifiutò di comprare una bottiglia di Henri Abelé: trovava questo champagne
cosÌ buono che aveva deciso di comprare direttamente la casa. La Grande Marque Impàiale del 1982 non è
meno riuscita di quelle del 197 6 e 1975. Il Blanc des B/ancs RéseJve du Repas del 1983 è assolutamente
delizioso.
DELAMOTTE
Casa fondata nel 1760. Questa piccola casa di grande fama si trova vicino a
Mesnil-slll'-Oger sulla Cote des Blancs. Proprietà della famiglia Nonancourt,
di Laurent Perrier, dal 1948. Il Nicolas
Louis Delamotte è ufficialmente un non millesimato, ma proviene per la
maggior parte dalla vendemmia del 1982 ed è favoloso.
VEUVE CLICQUOT-PONSARDIN
Casa fondata nel 1772. Una grande casa, molto influente.
Creatori di champagne autentico, classico, spesso eccellente: sullo stile «scelta
sicura», ricco di gusto e di aroma. La cuvée di prestigio La Grande Dame è davvero un
capolavoro di semplicità e una buona scelta in assoluto per il vostro prossimo
vassoio di frutti di mare. I sacchetti da champagne arancioni con sistema di raffreddamento
proposti dalla casa sono ideali per i pic-nic.
HEIDSIECK-MONOPOLE
Casa fondata nel 1777. Il marchio senza
pretese di una delle più antiche case di champagne. Il Diamant Bleu è una delle più grandi cuvée di lusso: facile da
conservare (1976 e 1985), molto carattere. Perfetto per la mousse allo
champagne, o per battezzare una nave da crociera nei fiordi o nel Mediterraneo.
PIPER HEIDSIECK
Casa fondata ncl1785. Il suo Champagne Rare, dal gusto
persistente di agrumi, è davvero straordinario. Bisogna però aspettare
quindici anni prima di poterlo assaporare. Anche il Brut Sauvage ha molto carattere, sebbene oggi sia divenuto un
po' banale, quasi popolare. Potete tuttavia adoperarlo senza esitare per una
zuppa di halibut allo champagne.
PERRIER-JOUËT
Casa fondata nel1811. Fra la clientela
troviamo la Regina Vittoria e Sarah Bernardt che, si dice, amava fare il bagno
in questo vino. La Cuvée Belle Époque,
nella bottiglia decorata con fiori, è nata nel 1970. Il Blason de France Brut, meno pacchiano,
merita altrettanta attenzione.
MUMM
Casa fondata nel 1827. Difficile parlare «in generale» della qualità e
dello stile di questo champagne che comprende moltissime varietà. Diremo
semplicemente che si tratta di vini (per la maggior parte di pinot nero) solidi
e semplici. Il Cordon Rauge non
millesimato è però da snobbare. Preferitegli un René Lalou o un Grand Cordon.
Quest'ultimo è da usare, senza temere di incorrere in un errore di
gusto, per varare uno yacht.
BOLLlNGER
Casa fondata nel 1829. Lo champagne
favorito di Edoardo VII. Davvero un gran marchio, una tradizione che risale
al secolo XV, quando la famiglia Villermont piantò le sue prime vigne a Cuis,
sulla Còte des Blancs. Fra i millesimati consigliati: Grande Année (1985) e Rosé
(1985). Fra i Prestiges:
Vieilles Vignes Françaises (1985) o Année Rare RD (1982 e
1975).
LOUIS ROEDERER
Casa fondata nel 1833. Dopo avervi
ingiunto di non accettare mai spumante, qualunque sia la sua origine, autorizziamo
un'eccezione per lo «champagne rosso» che potrebbe esservi servito durante un
veglione russo (con il beluga fresco in abbondanza forma un contrasto piuttosto
decadente). Tuttavia, se i vostri ospiti appartengono davvero alla
nomenklatura, non mancheranno di proporvi un Cristal Roederer, creato nel 1879 per Sua Maestà lo Zar
Alessandro II.
POMMERY
Casa fondata nel 1936. «Qualità
innanzitutto» era iI motto di Louise Pommery. Il Principe Alain de Polignac è
il responsabile della cantina.
Il Pommery Brut Royal è davvero ideale per una crema champenoise: frantumate 20 zollette
di zucchero contro la buccia di un limone, fatelo sciogliere in mezzo litro di
champagne, aggiungete 6 rossi d'uovo, mescolate e mettete a bagnomaria. Quando
la crema si è addensata, aggiungete il bianco d uovo. Lasciate tre ore al
fresco.
KRUG
Casa fondata nel 1843. Il Krug
Rosé, nato nel 1983, è già adesso un capolavoro dal sapore fruttato e di
carattere, e accompagna davvero benissimo la grande cucina. I millesimati
hanno talvolta ancora più sapore, ma devono maturare per venti-venticinque
anni. Krug era la marca preferita dalla Regina Madre d'Inghilterra, che si
concedeva una Magnum di Clos du Mesnil
ogni volta che sopravviveva a un intervento chirurgico.
PAUL ROGER
Casa fondata nel 1849. Lo champagne di
Paul Roger si è guadagnato la reputazione di essere di qualità costante e, per
questo, non conosce concorrenza.
Winston Churchill ne andava matto e la casa, riconoscente, gli ha dedicato un Prestige: la Cuvée Sir Winston Churchill (1985). Alcuni esperti sono
affascinati dal gusto raffinato e dall'aroma di lillà.
CHARLES HEIDSIECK
Casa fondata nel 1851. Charles-Camille Heidsieck fu uno dei più importanti négociants di champagne. Il marchio,
grande e prestigioso, è famoso per le sue notevoli produzioni, che si sposano
perfettamente con l'alta cucina. Il Blanc
des Millénaires Blanc de Blancs 1983 è uno dei migliori champagne
Chardonnay. Il Charles Heidsieck
Cricket Tournament si svolge in febbraio, a Megève.
SALON
Casa fondata nel 1911. Creazione di Eugène Aimé Salon, nato nella regione
della Champagne nel 1867. Uomo politico, fu anche uno dei più celebri gourmet
del suo tempo. Socio del Club dei Cento, era un habitué di «Chez Maxim's»,
dove aveva sempre un tavolo riservato. Da assaggiare assolutamente: la Cuvée «S» del 1928.
L’anno scorso abbiamo brindato al nuovo anno con una bottiglia di champagne
Tsarine della casa Chanoine Frères
che Moonen nel suo “Manuale dello snob” non cita tra gli champagne da
considerare degni di comparire sulla tavola di un perfetto “snob”. Ci
proponiamo quest’anno di rimediare, a meno che la casa Frères non voglia farci
persistere e ripensare il proposito di cambiare champagne per il prossimo
brindisi all’Anno Nuovo.
Tsarine
L'azienda Chanoine Frères, fondata nel 1730, è la seconda più antica Maison
de Champagne francese. In omaggio alla Russia degli zar, principale mercato
estero dello champagne nel XIX secolo, Chanoine Frères ha creato la
collezione TSARINE , le cui bottiglie si
ispirano alla dinastia degli zar, con forme originali ed eleganti ed etichette
le cui linee e tinte raffinate raffigurano i blasoni imperiali. Tsarine
rappresenta il simbolo di una particolare ricercatezza, di amore per la bellezza
e la raffinatezza. La gamma di champagne Tsarine è composta dal "Premium
Cuvée Brut", dall'elegante etichetta porpora, dallo speciale "1er Cru
Brut", dal delicato e raffinato "Rosé Brut" e dai "
Millésimés", simboli di eccellenza.
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